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Artemide nuovi prodotti trasversali ed innovativi al Salone del Mobile di Milano 2018
Milano è un luogo che ascolta e accoglie tutte le culture progettuali internazionali del mondo del design, ne fa sintesi e le rilancia sia come prodotti che come comunicazione.
Ciò è molto positivo perché conferma ancora una volta Milano come capitale del progetto, un settore sicuramente in ripresa grazie a una innovazione delle proposte e soprattutto all’attenzione di sempre più numerosi mercati esteri.
Dopo il successo di Light&Building a Francoforte abbiamo dedicato i nostri due showroom milanesi alla presentazione dei nuovi prodotti durante la Milano Design Week. Come sempre l’affluenza è stata rilevante anche grazie all’importanza delle collaborazioni con protagonisti del progetto internazionale che abbiamo presentato: lo studio Elemental di Aejandro Aravena, BIG, MAD Architects, Gensler, Neri&Hu, solo per citarne alcuni…
Abbiamo presentato molti nuovi prodotti trasversali ed innovativi come ad esempio “O” e “Gople”.
“O”, progettata da Alejandro Aravena e dal team Elemental, concilia gli spazi della natura ed urbani attraverso un cerchio smaterializzato che di giorno incornicia prospettive e nel buio offre una luce magica e sostenibile che interagisce con il paesaggio.
Gople, progettato da BIG, è una ”growing light” che nutre la natura con una luce rosso, bianca e blu “RWB” brevetto di invenzione. Segue le fasi di sviluppo delle piante e attraverso una luce con diverse temperature di colore e colore offre una percezione perfetta nutrendo anche gli aspetti fisiologici ed emozionali dell’uomo.
La Milano Design Week è stata l’occasione anche per presentare non solo prodotti ma anche un pacchetto di competenze e di possibili soluzioni applicative di evoluti protocolli digitali e tecnologie da declinare nei diversi progetti: Geo-LiFi, Li-Fi, Artemide App, interazione IoT, sensori, software.
Anche per noi è stato un anno decisamente importante, essendo la prima volta che eravamo presenti con 2 stand separati, uno per il Marchio Fiam e uno per il marchio Veblen, in due padiglioni distinti, il 5 per Fiam e il 3 per Veblen.
Le novità per Fiam sono state altresì un segno storico per noi e per il vetro. Infatti abbiamo introdotto sul mercato nuove tipologie di vetro fuso, interamente studiato e creato nei nostri stabilimenti. Frutto di anni di ricerca e sviluppo.
Il salone del Mobile di Milano è una vetrina fondamentale. Abbiamo presentato la nuova collezione Eighteen, una collezione versatile ed esteticamente impeccabile, studiata in ogni dettaglio e accostamento di materiale. Nell’area living spicca un divano componibile nuovo e imponente, Argo di David Dolcini. Lo studio sui complementi d’arredo è ampio, e si concretizza, tra gli altri, in pezzi spettacolari come la credenza Tamok, design Buratti, la futuristica poltrona Gargantua di Andrea Borgogni e gli specchi Ego di Tarcisio Colzani. Continua anche la fortunata collaborazione con il designer francese Patrick Jouin che firmala sedia Emma, a completamento della collezione proposta durante la scorsa edizione del Salone di Milano. Senza dimenticare Koster, i tavolini ideati dal designer inglese di origini svedesi Staffan Tollgard, new entry nel team Porada. Carlo Ballabio pensa invece al tavolo da pranzo; Quadrifoglio è il nome della sua ultima creazione, un nome che ha molto a che vedere con la forma della gamba di questo spettacolare tavolo. I clienti hanno dimostrato di apprezzare molto le nuove proposte, una carica in più per continuare su questa strada.
Il Salone del Mobile 2018 rappresenta per Venini sicuramente l’appuntamento più prestigioso dell’anno. E’ una fiera che ha una risonanza mondiale e siamo fortunati a poterla ospitare in Italia e a Milano, culle del design senza ombra di dubbio. Venini ha presentato novità importanti del recentissimo passato, ad esempio la collaborazione con gli architetti Peter Marino e Tadao Ando, oltre ai nuovi oggetti disegnati da Ron Arad e destinati, ne sono certo, a entrare fin da subito nell’immaginario collettivo come “i vasi con gli occhiali”. Il titolo del progetto è poi simpatico, ironico ed evocativo: “Where are my glasses?”.
Il bilancio del Salone è stato estremamente positivo, possiamo dirci soddisfatti, in particolare per la grande affluenza e per gli ottimi riscontri che ci hanno dimostrato i visitatori stranieri (mi riferisco nello specifico a un paese come la Russia ed a aree come l’Asia e il Medio Oriente.
da Horm e Casamania
Cogliamo l’occasione per porgere gli auguri per i 40 anni di attività a 2CArredamenti.
La nostra collaborazione di lunga data è stata, è e sarà sempre motivo di orgoglio e vanto.
Abbiamo sempre apprezzato la professionalità, la serietà, la dedizione e la coerenza nella gestione pluridecennale dell’azienda.
40 anni sono nulla, se si pensa alle prospettive future date da una gestione così attenta e lungimirante.
Un sincero e caloroso augurio per ogni progetto presente e futuro, a nome di tutto lo Staff del Gruppo Horm e Casamania.
Renato Zamberlan,
Direzione Commerciale.
Una storia e un’identità proiettate verso il futuro. Intervista a Massimiliano Messina, Presidente FLOU.
Tra i punti fondamentali della filosofia aziendale della Flou, c’è da sempre la proiezione verso il futuro. Direi una storia e un’identità proiettate verso il futuro.
Ripercorrendo la storia della Flou penso che la sua vera anima risieda proprio nella sua capacità di guardare al futuro, di intuire i segnali di cambiamento e di anticipare le trasformazione del gusto, al punto di aver costruito su queste peculiarità gran parte della fiducia e della reputazione internazionale di cui gode.
Quali gli altri punti di forza fondamentali della vostra storia aziendale?
Penso alla determinazione coraggiosa che ha avuto mio padre nel fondare un’azienda basandosi su progetto del tutto nuovo, nella convinzione, come poi è avvenuto, di riuscire a cambiare non solo le regole del mercato ma il gusto stesso del pubblico. Dopo Nathalie – il primo letto tessile moderno nato quarant’anni fa – il timone della Flou ha sempre tenuto la barra diritta in quella direzione, sviluppando e proponendo ai propri rivenditori una nuova cultura del dormire.
Quale una vostra collezione che vi rappresenta più di altre o che è a suo modo una vostra icona?
Parlando di icone, non posso che pensare nuovamente al letto Nathalie, disegnato da Vico Magistretti nel 1978 e che è ancora oggi il nostro best-seller. Nathalie ha introdotto una tipologia prima del tutto inesistente: il letto tessile con rivestimento sfoderabile e intercambiabile, divenuto poi uno standard. Al Salone del Mobile abbiamo festeggiato il suo 40esimo compleanno con una speciale limited edition e con la proiezione del cortometraggio a lui dedicato “Il fiocco perfetto”.
Estetica e funzionalità, non sempre sono in perfetta sintonia. Una strategia per farli funzionare alla perfezione?
Uno dei termini in cui il design si può rappresentare è senza dubbio l’abilità di far coincidere estetica e funzionalità, regola che per Flou è sempre stata imperativa. Aggiungerei che questo binomio deve andare di pari passo con l’attenzione alla sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale, che noi abbiamo concretizzato anche nei prodotti del brand NATEVO.
Nell’ultimo decennio il mondo del design ha subito una vera e propria rivoluzioni di stili, andando sempre più verso linee essenziali e minimal, vogliamo fare una breve analisi di questo cambiamento di tendenza e delle cause che lo hanno determinato.
Minimalismo e total white sono stati a lungo una sorta di “religione” in cui tutti abbiamo creduto. Ma, come accade per tutti i fenomeni, anche il minimalismo è destinato a passare. Oggi assistiamo a una sorta di ritorno alla decorazione, intendendo con ciò una nuova interpretazione estetica basata sulla ricerca e sull’uso di materiali pregiati e a volte “antichi”, la cui matericità imprime anche a forme semplici un segno unico e inconfondibile.
Per le aziende questo cambiamento cosa ha significato in termini di progettazione e in termini di ricaduta commerciale?
In termini di progettazione, le aziende sono chiamate a porre un’attenzione sempre maggiore alla totalità dell’ambiente e alla sua atmosfera, piuttosto che al singolo pezzo di arredo.
Cosa fa la fortuna e il successo di un’azienda di arredamento oggi?
Due fattori mi sembrano fondamentali: il primo, la capacità di intercettare fin dal primo contatto le aspirazioni e le esigenze del cliente, proponendo la soluzione più consona alle sue esigenze; in secondo luogo il saper anticipare le evoluzioni della cultura dell’abitare.
Nonostante la congiuntura economica negativa degli ultimi anni, il settore del design sembra che non abbia accusato molto il colpo, anzi…
Il Design Italiano ha sempre saputo rinnovarsi e rimettersi in gioco. A quei valori oggi si aggiunge una sorta di “nuova intelligenza”, un’attitudine che non si limita al solo prodotto ma ad azioni di ampio respiro che coniugano le sue diverse anime: quella estetica, sociale, progettuale, di immagine e di mercato, generando sinergie persino tra industria e arte.
2C Arredamenti lo scorso anno ha celebrato i 40 anni di attività. Un bel traguardo…
Un traguardo di cui andare davvero orgogliosi! Flou celebra il medesimo anniversario quest’anno e la coincidenza appare particolarmente felice: penso infatti che 2C Arredamenti e Flou condividano la stessa filosofia che, in estrema sintesi, è un armonioso insieme di persone, lavoro, impegno e umanità. Proprio come in una grande famiglia.
2C Arredamenti sta lavorando ad un e-commerce, che quanto prima sarà online. Un’evoluzione aziendale dei nostri tempi che affiancherà alla loro azienda, da 40 anni sul mercato, una seconda azienda parallela di vendita online. Cosa ne pensa?
E’ un’evoluzione necessaria e una grande opportunità. Più che una seconda azienda l’e-commerce rappresenta ormai una componente necessaria dell’offerta e permette di fornire al clienti un servizio sempre più efficiente e di qualità.